22/07/2007

Abito al civico 154, e qualcosa dovrà pur significare.

Da una decina di giorni vivo rilegato nel mio salotto, causa lavori per rinnovo mobilio cucina. Ci arrangiamo. Io e mio padre sediamo al tavolino degli scacchi che per l’occorrenza è stato apparecchiato con tartine al salmone al posto dei canonici pezzi. La partita dura ormai da qualche giorno e il mio avversario comincia già a dare segni di cedimento: due ore fa ha fagocitato la sua regina (contraddistinta da un’oliva nera), asserendo poi di averlo fatto per facilitare la mia vittoria stanco dell’estenuante agonia. Sdegnato da tale atto caritatevole il sottoscritto ha risposto mangiando la casella H8, creando un avvallo utile (da usare modi “VIA”) nel caso si volesse trasformare il gioco in Monopoli. L’auto-offesa sta nel fatto che non potrò più avvalermi dell’arrocco, la verità, che ho creato il loco ideale ove tenere la maionese.
Mia madre invece, vive per metà nel cassetto delle foto e per metà nel tappo della mia bic. Dice che così facendo ha meno roba da riordinare, dice che presto si trasferirà nella lavastoviglie e lo farà passando attraverso la cruna d’ un ago, in sella ad un cammello, recitando Carmelo Bene.
Dopotutto non è altro che vita da camper, con l’unica eccezione che non ho due ruote per portarmi via da questa città. Troppo caldo, troppe storie, le stesse. Sembra quasi di vivere in un film di Guareschi.
In piazza c’è il calcetto su telo saponato e così ogni tanto mi tocca restituire il pallone lucido che entra dalla finestra. Solo ogni tanto però. Con tutte le sfere rimediate e le bandierine rubate al campetto, ho cominciato a costruire un modello scala 800÷1 della molecola di Testosterone, ovviamente da adorare come mantra prima della mia imminente vacanza in Spagna.
A proposito, se non dovessi tornare dalla villeggiatura, sappiate che vi ho voluto bene. In particolare a te, Mantide, che te ne stai appoggiata e immobile sul gonfiabile, a mani giunte, aspettando che l’uomo del monte dica di nuovo “sì”.

07/07/2007

Il principio di Coriolis

Alcuni giorni fa, io e il mio cervello francese (noto ai più come “abatjour”), stavamo disquisendo sull’opportunità di annoverare nella nostra ormai consolidata compagnia un elemento divergente che potesse in qualche modo spodestare alcuni spazi fisici per il momento occupati dal desiderio;in sostanza stavo pensando ad una ragazza. Così, un po’ per gioco, un po’ per disperazione, un po’ perchè il colonnello Giuliacci ha veramente rotto il cazzo, cominciai a fantasticare su quanto sarebbe bello poter avere la capacità di prevedere le reazioni della gente, ancora prima di compiere le propedeutiche azioni: una previsione meteo rapportata alla socializzazione tra individui (tanto per restare in tema).

Lei: “Peccato, domani hanno messo pioggia. Usciamo insieme un’altra sera”
Io:” Facciamo dopodomani.”
Lei: “Lo sai che ho l’esame…”
Io:”Giovedì? ”
Lei:” Cosa?”
Io:”No, niente…”

C’è chi afferma sia possibile prevedere per tempo lo spostamento di grandi flussi fluidi e la loro conseguente sistemazione nell’atmosfera attraverso regole fisico-matematiche; stati apparentemente legati alla fatalità.
Allo stesso modo sostengo si possa presupporre il volgere di determinate situazioni con altrettanta sicurezza. Per esempio ciò che succede al sottoscritto quando tenta di avvicinare una ragazza e questa immancabilmente lo respinge, può essere dimostrato con l’esistenza delle forze apparenti, le stesse che spingono il cielo ad annerirsi o Giuliacci a sparare cazzate.
Esse, spesso capita si manifestino attraverso impercettibili segnali destabilizzanti, tra i quali ricordiamo: l’ improvviso mutismo localizzato (specie all’interessato), l’ improvvisa volontà di ricercare luoghi affollati, lo studio leopardiano pre-esame, il suicidio del fratello tossicodipendente, disturbi gengivali, varie ed eventuali. Non solo, suddette forze hanno a volte la capacità di coinvolgere nella loro negatività anche ambiti differenti ed indipendenti tra loro come il lavoro, l’auto, il calciomercato, le noccioline della Nestle® ecc…
Talmente infallibili che è come giocare con una roulette truccata, dove la pallina si ferma sempre sul nero (e poi dicono che vado in bianco), come sopravvivere per più di un anno se in città è arrivata Jessica Fletcher, come abbronzarsi con la luce irradiata da Vega.
Ora, pensate sia impossibile screditarle?